Ambientato nelle zone remote del Tibet, con un cast formato da abitanti del luogo non professionisti, è forse il più personale fra tutti i film cinesi della ‘quinta generazione’, indimenticabile rappresentazione di una terra e di un popolo marginalizzati. “La trama del film è semplice ed elementare come le vite delle persone che descrive. Un uomo viene espulso dal suo clan perché accusato di aver rubato dei cavalli. La sua vita diventa così dura che suo figlio muore. Si pente, viene riaccolto dal gruppo, ma è costretto a rubare di nuovo per salvare il suo secondo figlio. Zhuangzhuang ti trascina all’interno di una cultura che all’inizio ti sembra lontana come la superficie della luna, ma poi rende questa storia universale” (Martin Scorsese).
TITOLO ITALIANO: Ladro di cavalli
REGIA: Tian Zhuangzhuang
NAZIONE: Cina
ANNO: 1986
DURATA: 88′
CAST: Tseshang Rigzin, Dan Jiji, Jayang Jamco
Versione originale con sottotitoli in italiano
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L’evento è parte della rassegna:
Carta Bianca a Martin Scorsese – Parte IV